martedì 10 maggio 2011

La salute in cucina: I germogli, cosa c’e’ da sapere

Immagine presa da qui


Quando ho fatto il primo post ero alle prime armi. Ma “l’appetito vien mangiando” dice un detto e così ho cercato testi sui quali documentarmi per capire se quello che stavo facendo era corretto e come potevo migliorarmi. Pertanto mentre sono in lettura di quello che pare essere l’ultimo testo completo e di riferimento per un corretto utilizzo dei germogli vi metto a conoscenza delle cose utili che ho letto e che, mi piace condividere con voi.
Innanzitutto, come avevo capito, la coltivazione dei germogli è molto più diffusa di quanto si pensi, ma per poterla intraprendere bisogna tener conto del fatto che siccome li dobbiamo poi mangiare, dobbiamo essere accorti nelle regole di sopravvivenza degli stessi e in quelle di conservazione.  Quindi se ci apprestiamo a coltivare i germogli che abbiamo una germinazione pari a tre giorni, possono rimanere nel semenziario 4 al massimo 5 giorni per dare tempo anche ai tardivi i finire la germinazione, ma poi vanno conservati in frigo. Perché in frigo? direte voi, me lo sono domandata anche io e visto che non pare una domanda idiota l’autrice del libro “L’orto dei germogli. Manuale di coltivazione e consumo.” spiega che il freddo ferma lo status di germinazione, bloccandone la crescita. Altra cosa che mi pare importante dire e che in effetti avevo notato ma non avevo ritenuto importante è che non vi dovete aspettare che i germogli siano identici a quelli che vediamo nel supermercato. In questo noi italiani siamo fortunati, perché non so negli altri paesi, ma nel nostro si trovano solo ed esclusivamente i germogli di soia. Ecco, rispetto ai germogli i soia da supermercato quelli coltivati in casa hanno un aspetto più sano e colorito perchè non sono coltivati in maniera massiva come quelli commercializzati. L’autrice infatti spiega che la coltivazione massiva si fa in camere totalmente buie a temperatura fissa con innaffiamento vaporizzato e temporizzato. Raggiunto il termine di coltivazione i germogli non vengono messi in camere frigorifere ma bensì in celle di surgelamento che se da un lato blocca istantaneamente la germinazione dall’altro, essendo l’acqua una componente abbastanza presente nei nostri germogli, annulla e distrugge le proprietà nutritive degli stessi. In pratica quelli che si trovano al supermercato sono solo i contenitori degli elementi nutritivi originari che non hanno alcun valore alimentare. Agghiacciante eh? Quindi se proprio dovete spender soldi, lasciate perdere i germogli di soia nel reparto verdure.
Anche Grazia Cacciola (l’autrice che ha anche un nome e cognome!) cita tutta una serie di possibili semenziari o germogliatori dal fai da te al più fico che praticamente fa tutto da solo. Facciamo una piccola premessa, se non avete la cucina in mezzo ad un prato e non usate infangarla tutti i giorni tutto quel che scriverò va preso con un minimo di intelligenza o filosofia della praticità. Mi spiego meglio, l’autrice, c tiene a mettere bene in evidenza il fatto che una scorretta coltivazione dei germogli o conservazione degli stessi o allocazione del germogliatore può provocare la morte del germoglio o anche essere ricettacolo di germi o prodotti secondari come il botulino o altro. Ora, è vero che questo possa succedere, però teniamo presente che non li mettiamo in bagno e nemmeno in un balcone che da sulla tangenziale in cui qualsiasi ora è quella di punta. Se fate come me li avete in cucina e la cucina di solito è il luogo più frequentato e diciamocela tutta anche quello più curato visto che ci cuciniamo tutti i giorni! Quindi va bene una attenzione ai giorni di germinazione, è importante che quando raccogliete controlliate bene ciò che andate a conservare, può succedere che una pianticella sia morta per esempio, è importante lavarli prima dell’utilizzo come facciamo per qualsiasi tipo di verdura, ma non fatevi venire le manie da stafilococco!
Fatte salve le raccomandazioni sopra citate, pare che più son fighi i germogliatori e meno sia facile manutenerli. Pure qui c’e’ da spiegarsi meglio. Il germogliatore deve essere sempre tenuto pulito e fra una germogliazione e l’altra dovrebbe essere lavato e sterilizzato. Per sterilizzarlo l’autrice consiglia la bolliture che se nel caso dei germogliatori fai da te è facile, basta avete il pentolone, nel caso dei germogliatori più grandi è decisamente ardua. Pertanto la sottoscritta, che forse per qualcuno ama vivere la vita in maniera spericolata, e che ne frattempo si è dotata di un germogliatore non automatico ma cmq decisamente grosso per le pentole e la cucina in dotazione utilizzerà il metodo dei pionieri ovvero scalderà l’acqua e quando bolle la verserà  nel germogliatore smontato nel lavandino opportunamente tappato in modo che possa stare un pò a mollo al caldo. E’ importante ricordare che nel lavare il germogliatore o i sacchetti o altro non si devono mai usare i detersivi! questo perché nonostante tutte le accortezze possono rimanere dei residui che i germogli potrebbero assorbire nella crescita e pertanto potrebbero essere dannosi per la salute. Quindi vanno sciacquati per bene e attentamente sotto l’acqua corrente e poi bolliti o messi a bagno in acqua bollente per uccidere i vari germi residui.
Ora che vi ho salvato dallo stafilococco la prossima volta vi aspetta una bellissima review sui germogliatori fai da te e se riesco a costruirne un paio vi metterò anche le foto di come vengono. Sperando che vi sia stata utile alla prossima!
Simona

2 commenti:

  1. Qui impazzano le ricette usando i germogli di soia (もやし).
    Leggeri e super economici! ☆

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  2. Esatto sono economici, buoni e sopratutto non ti obbligano a fare sempre la spesa, quindi niente involucri imballi e null'altro bastano i semini!!!
    beh allora aspetto ricette non conosco il giapponese, ma confido nel traduttore:)))

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